[…] Io sto bene quando sto lontano da me. Con quella libertà speciale che ha solo l’uomo di passaggio […]
Niccolò Fabi, Lontano da me
Turismo di vicinato.
Che bella parola vicinato. Sa di conforto, di amicizie della porta accanto, di luoghi a portata di abbraccio. L’Estate quest’anno è arrivata in sordina, quasi come se ci avesse raggiunto in punta di piedi, sulla scia di una lunga convalescenza a cui non eravamo abituati e che non credevamo di aver terminato. Eravamo pieni di dubbi e incertezze, lontani dalla spavalderia euforica degli altri anni che ci spingeva a saltare sul primo traghetto in partenza o su un volo dalla meta ellenica. Così in questi assolati mesi di caldo e carenza di abbracci appunto, ho scelto di trasformare i miei piccoli e sparuti movimenti al di là della comfort zone domestica, in spensierati e fugaci passaggi dal vicinato. Pochi giorni e pochi chilometri, non troppo lontani da casa, ma comunque lontani, quel tanto che è bastato per scoprire, perdersi e poi ritrovarsi, che è poi il normale giro che fanno le cose nella vita. Lontani quel tanto che basta a riprendere il respiro.
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