PRIMI PIATTI

RAVIOLI DI PATATE, PECORINO E CICORIA

La vita è una combinazione di pasta e magia.

Federico Fellini

Devo molto alle pagine di questo blog. Può sembrare ridicolo e forse un po’ infantile, ma questo angolo di me nel web mi ha aiutata a crescere e a migliorare molto più di quanto tanto altro sia mai riuscito a fare, in special modo in ambito culinario.  Ad ogni singola ricetta che è passata tra queste pagine è corrisposto un piccolo/grande progresso in cucina, conquistato a volte col sorriso (poche in verità) altre con fatica (spesso direi). Ma nell’ideale bilanciere tra le soddisfazioni e le frustrazioni l’ago si è sempre indirizzato verso le prime, ripagando tutti gli sforzi che erano stati profusi. Così nel tempo ho preso ad avere con queste pagine un rapporto di amorevole consuetudine e mutuo scambio: una ricetta che si impara a realizzare, sperimentare, perfezionare in cambio di uno spazio intimo e accogliente, come l’angolo di casa preferito, dove potersi ritrovare e mettere comodi con sincerità e schiettezza.

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FETTUCCINE AL RAGÙ DI FUNGHI

Le estati volano sempre … gli inverni camminano.
Charlie Brown, di Charles M. Schulz

Mi piace immensamente l’inverno! Mi piace il freddo pungente, le foglie croccanti di brina lungo le siepi dei marciapiedi. Mi piace la luce grigia e gelida della pioggia, fitta, sottile e quella rosa e immacolata della neve, quando arriva. Mi piace il gelo lungo i rami degli alberi, quei piccoli cristalli di ghiaccio attorno alle gemme ancora puntute. Mi piace il respiro che si fa condensa appena sopra la sciarpa di lana e il vuoto dei parchi quando ancora fa troppo freddo, fa troppo buio. Mi piacciono le panchine vuote, silenti, i lampioni accesi, i portoni chiusi. Mi piace la casa, quando fuori è inverno.

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PENNETTE ALLE CIME DI RAPA E PROFUMO DI LIMONE

Aria di Primavera.

La nostra casa è esposta ad Est. E a Sud. Doppio affaccio direbbero gli esperti del mestiere, doppia nostalgia dico io. Quando queste mura vennero acquistate, qui di affacci non c’era proprio nulla; a dirla tutta non vi erano neanche le mura che a quell’epoca erano poco più di qualche segno nero su un pezzo di carta. Esisteva solo una grande collina,  puntellata di papaveri rossi e margherite gialle e dietro in lontananza il profilo dei Castelli romani.

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TAGLIATELLE AL FARRO, CON CECI, SALVIA E OLIO NOVELLO

Quando pensi di essere arrivato è invece proprio da quel punto che devi ricominciare …

Questa cosa qui pare l’abbia detta P. Bocuse. Forse non con le stesse parole, ma il concetto era proprio quello. Forse anch’io non l’ho mai espressa in questi termini, ma so bene di aver avuto la certezza di questo stesso concetto ben dentro di me. E qualora non l’avessi mai avuta o pensata, è intervenuta la vita a ricordarmela.

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