Mi piace immaginare che il mondo sia un unico grande meccanismo. Sai, le macchine non hanno pezzi in più. Hanno esattamente il numero e il tipo di pezzi che servono. Così io penso che se il mondo è una grande macchina, io devo essere qui per qualche motivo. […]
tratto da Hugo Cabret di Martin Scorzese
Che cosa c’entra Hugo Cabret con le zeppole alla cannella?
Nulla. Assolutamente nulla. Questa sera avrei dovuto mettermi al pc e scrivere questo post. Avevo in mente di raccontare della persona da cui ho ereditato questa ricetta, di ironizzare su tutte le mie foto sfocate perchè non ci vedo bene, di parlare di certe imperfezioni. Invece mi sono sdraiata sul divano e mi sono messa a vedere un film. Hugo Cabret, appunto. Di Martin Scorzese.
E questo film mi ha conquistata così tanto da stravolgere il post.
Se perdi il tuo scopo, è come se fossi rotto.
Ambientato nella Parigi degi anni venti, il film racconta la storia di un ragazzo che riscopre il cinema ed uno dei suoi storici creatori e registi. E’ un film che danza al ritmo di mille lancette, tra luci suggestive e fumose e scenografie illusioniste. Un film che parla di sogni, di scopi, di persone che sono ingranaggi rotti: si conoscono, si sfiorano, ma non si toccano mai. Un film delicato e poetico, in cui solo un marchingegno dalle fattezze umane, potrà esere la chiave che rimette in moto il lato umano dei protagonisti e li libera dall’automatismo della vita, ridando loro uno scopo e la capacità di toccarsi.
Un film da vedere assolutamente. E se proprio dobbiamo trovare una liaison con le zeppole dolci alla cannella … potrei suggerirvi di gustarle con l’andare della pellicola e una tazza calda di God Jul Glogg (che altro non è che un Vin brulè svedese).
RECIPE
(dosi per circa 40 zeppole)
500 g di farina
375 ml di acqua
12 g di lievito di birra fresco (o 3.5 g di lievito disidratato)
mezzo cucchiaio di sale grosso
olio di semi per friggere
per decorare:
zucchero semolato q.b.
cannella in polvere q.b.
Versate la farina setacciata in una ciotola e distribuitela a fontana. In una parte dell’acqua, che avrete intiepidito, sciogliete il lievito di birra e versate il tutto all’interno della farina. Nella restante parte d’acqua, sciogliete il sale grosso e poi aggiungete a filo sulla farina iniziando a mescolare con una paletta di legno. Amalgamate bene l’impasto, anche aiutandovi con le mani, fino a quando non risulterà morbido e colloso. Coprite con pellicola e lasciate riposare in un luogo caldo (va benissimo il forno con la lucina accesa). Lasciate passare un paio d’ore, fino al raddoppio.
Riscaldate intanto abbondante olio in un tegame, fino a quando non avrà raggiunto la temperatura di 160°. Se non avete un termometro, fate la prova dello stecchino: quando inserito dell’olio, se attorno si formano delle bollicine che friggono, la temperatura dell’olio è quella giusta per friggere le zeppole.
Prelevate con un cucchiaio una parte dell’impasto e aiutandovi con due dita bagnate fatelo scivolare nell’olio e lasciate friggere fino a doratura, avendo cura di rigirare il composto con le apposite pinze. Scolate le zeppole a fatele riposare qualche minuto sulla carta assorbente, poi trasferitele ancora calde dentro un piatto fondo in cui avrete versato lo zucchero e la cannella per decorarle.
Queste zeppole vanno mangiate calde e possono essere gustate anche nella versione salata, senza l’aggiunta dello zucchero finale. Sono ottime anche farcite.
NB. l’Impasto prende forme diverse a contatto con l’olio. Se ci tenete ad avere delle zeppole più regolari, dopo il raddoppio lasciate riposare in frigo il composto per almeno 2 ore. Al momento della frittura risulterà più compatto e lavorabile con le mani.
Come mi piace quando i piani vengono stravolti! Io sono sempre stata una attaccata a certe cose…nel senso che se decido che devo raggiungere uno scopo, niente può farmi cambiare la rotta e sono una anche che si prefigge un tempo ben preciso entro il quale stare per portare a termine la missione! Poi però (con il tempo sono cambiata) certe volte mi sento stanca, irritabile perché troppo sotto pressione e chi ci rimette sono sempre le persone migliori, le mie figlie e mio marito, perdo di vista la realtà e mi dimentico del mondo che mi circonda! Il tuo film mi ha ricordato che ogni tanto è bene rilassarsi, fermarsi e godersi ciò che possiamo toccare con mano! Ma le zeppole alla fine, da chi arrivano??!?!!? Ahahah ti abbraccio cara!! Bacione!
Ahahahha….le zeppole le faceva la mia nonna…una che al contrario di noi si godeva il tempo e le persone.
Ti abbraccio anch’io!