“Lo sai perché mi piace cucinare?”
“No, perché?”
“Perché dopo una giornata in cui niente è sicuro, e quando dico niente voglio dire n-i-e-n-t-e, una torna a casa e sa con certezza che aggiungendo al cioccolato rossi d’uovo, zucchero e latte l’impasto si addensa: è un tale conforto!”
(Giulia Child)Gesti
Erano mesi che non passavo di qui. Eppure questa torta, la sua ricetta e i suoi scatti erano pronti da molto tempo, teneramente archiviati tra le cose che mi hanno saputo donarmi maggior soddisfazione e tra i dolci che sono entrati nella mia personale top ten delle preparazioni assolutamente da rifare.
E in quel assolutamente ci metto dentro tutti i dolci che ormai ripeto ad occhi chiusi. Non sono solo quelli che amo o che amano i miei altri più stretti, ma quelli che mi fanno stare bene. Quelli che, munendomi solo di tempo e grembiuli, col cuore che viaggia pieno e le mani leggere, riproducono gesti lenti, scanditi, cadenzati; gesti che diventano il mio unico, personale rituale di riconciliazione col mondo.
Gesti che smorzano tempeste, allontano i cattivi presagi, riempiono di bene ogni piccola crepa e quasi ogni vuoto. Gesti che sciolgono coltri e malinconie, scuciono silenziosi ogni forma di apatia mi si sia cucita addosso. Gesti che per troppo tempo ho tralasciato di compiere, illudendomi che altrove avrei ritrovato me stessa e la stessa serena pienezza che invece risiede qui, in questo singolo gesto – atto – d’amore, come può esserlo quello di preparare una torta.
Briciole
Questa torta ha già avuto una decina di edizioni e rivisitazioni, un paio di cene importanti tra familiari ed amici e molte, moltissime colazioni in famiglia in cui è apparsa come regina indiscussa della tavola conquistando non solo il mio palato, ma anche quello di tutti coloro che avevo accanto.
La ricetta non è mia, ma di Daniela . Io mi sono limitata a ripeterla pedissequamente aggiungendo il mio comfort food per eccellenza – del cioccolato fondente – e rimpiazzando la farina di grano saraceno, con una farina debole di tipo 0. Per il resto vi consiglio caldamente di non sostituire lo zucchero muscovado, di macinare le mandorle finemente e di non alterare il processo di caramellatura delle pere, perchè di tutti questi ingredienti e dei loro aromi, la torta è un gran tripudio di sapore; con una consistenza così scioglievole e una trama così morbida ed umida, che vorrete solo gustarne un pezzo dopo l’altro, una fetta dopo l’altra, fino a quando non avrete altro che briciole da raccogliere con le dita e portare avidamente alla bocca.
RECIPE
dosi per uno stampo da 20 cm a cerniera
150 g di burro a temperatura ambiente
100 g di zucchero di canna muscovado
75 g di farina di tipo 0
70 g di farina di mandorle
2 uova
1 cucchiaino di lievito per dolci
100 g di cioccolato fondente
5 pere Kaiser o Abate
5/6 bacche di ginepro
2 cucchiai di miele o melata
20 g di burro
Preriscaldate il forno a 180° in modalità statica. Sbucciate le pere e tagliatele a metà, poi privatele del torsolo aiutandovi con un cucchiaino. In un pentolino antiaderente aggiungete le bacche schiacciate di ginepro, il miele ed il burro. Non appena il composto inizia a sciogliersi ed a sfrigolare, aggiungete le pere. Lasciate caramellare leggermente avendo cura di girarle ogni tanto per 5/6 minuti di cottura. Tenete da parte e fate raffreddare completamente.
In una ciotola piuttosto grande montate con le fruste il burro insieme allo zucchero fino ad ottenere un impasto chiaro e soffice. Aggiungete due o tre cucchiai di farina e, sempre mescolando, le uova una alla volta. Continuate a montare il composto fino a renderlo leggero e morbido, unite il resto delle farine, ed il lievito. Per ultimo, avendo cura di rimuovere le bacche, unite il liquido di cottura di pera e miele che troverete sul fondo del vostro tegamino. Mescolate bene, unite il cioccolato fondente tritato grossolanamente e una volta amalgamato il tutto, trasferite il vostro composto in uno stampo a cerniera precedentemente imburrato e infarinato. Livellate la superfice con una spatola e poi con delicatezza disponete le pere a raggiera sull’impasto. Infornate per 40 minuti a 180° (fate sempre la prova dello stuzzicadenti). Togliete dal forno e lasciate intiepidire prima di estrarre la torta dallo stampo. Cospargete di zucchero a velo e servite anche tiepida.