Osservate bene le foto di questo post…
Scoprirete che un oggetto è presente in uno solo scatto. E vi domanderete: che fine ha fatto quella bellissima brocca in vetro abbinata ai bicchieri color lilla, di cui si componeva il set da cocktail anni Settanta indebitamente rubato alla mamma?
Ehm…
Non c’è più! È defunta, spirata, finita, sparita.
A dirla tutta, da qualche mese a questa parte, svariati sono gli oggetti casalinghi passati a miglior vita, vittime di un certo personaggio, maldestro e incasinato, che si aggira per la casa con la macchina fotografica al collo e in mano tutta una serie di strumenti di tortura con cui i quali sta lentamente eliminando tutte le stoviglie di casa. Così che i già scarni set di piatti e bicchieri si stanno riducendo drasticamente a pochi superstiti.
La scena del crimine è sempre la stessa. Una tavola di legno posizionata a terra in modo non troppo stabile, uno spazio esiguo e ristretto, poca luce, il personaggio killer che in punta di piedi si aggira funambolicamente tra piatti, posate, stoffe e alimenti, un cavalletto a complicare i movimenti e quattro pannelli, due dei quali non proprio leggiadri, a recintare lo spazio. Durante i primi scatti l’assassino sembra una persona normale, posata e ragionevole. Poi il tempo passa e la situazione peggiora, dastricamente: la luce non va bene, la composizione non funziona, inclina, piega, sali sullo sgabello, si prova a cambiare il set, ci si incastra tra gli oggetti sparsi per terra, gocce di sudore brillano sulla fronte alla ricerca della giusta angolazione, dell’ombra perfetta.
I pannelli assumono le posizioni più strampalate: in bilico tra loro come castelli di carte da gioco, sospesi su libri, incastrati tra la mano che li regge e il treppiede, puntellati impropriamente, diventano ombre minacciose sugli oggetti che compongono il set. L’omicidio è inevitabile. Il killer perde la pazienza: è stanco, non ha ancora portato a casa lo scatto perfetto, la luce sta scemando e dentro di sè continua a ripetersi machimelohafattofare. L’obiettivo non funziona come dovrebbe, la rabbia sale e si compie il passo falso: urtando il cavalletto, la tavola di legno si sposta, la pila di libri traballa pericolosamente, il pannello nero di legno inizia a ondeggiare. Questione di pochi attimi, poi, come la scure di un boia, si abbatte inesorabilmente su tutto quello che si trova ai sui piedi.
La brocca finisce in mille schegge e lo smoothie, come una macchia di sangue, si allarga per benino lungo tutto il parquet di casa.
Questo post è un appello a chiunque di voi abbia a cuore la vicenda. Aiutateci a smascherare il losco e goffo figuro o donate con un sms, un centesimo, per l’acquisto di pannelli oscuranti in cartone: con il vostro contributo possiamo fermare il genocidio delle ceramiche e dei vetri di Màdame’s Kitchen!
RECIPE
(dose per 500 ml)
una vaschetta di fragole tipo favette
1/2 noce di cocco matura (solo la polpa e il succo)
125 g di yogurt bianco
1 cucchiaino di zenzero
2 cucchiai di zucchero di canna
6 cubetti di ghiaccio
latte di mandorla a piacere
Lavate le fragole, toglietele il ciuffetto verde e tagliatele a metà. Unite tutti gli ingredienti escluso il latte di mandorla in una ciotola dai bordi alti e azionate il mixer. Riducete il tutto ad una bella crema densa e diluite con un po’ di latte di mandorla fino a quando non avrete raggiunto la consistenza desiderata.
Servite subito.
Hihihihi…conosciamo benissimo quella sensazione del “”chi me lo ha fatto fare””, la stessa che abbiamo provato quando esauste cercavamo invano di fare la foto aerea, tra unache non si poteva arrampicare sullo sgabello a causa dei punti e l’altra che si era appena fatta cascare una tavola di legno sul piede in fase di riabilitazione^^ Alla fine abbiamo mollato e siamo stramazzate sul divano, soddisfatte per forza dei nostri 20 scatti invece dei soliti 60! Le tue foto sono bellissime e almeno la brocca non si è sacrificata invano, questo smoothie è delizioso:)
Un abbraccio!
Pancette non fatemi fare la mamma che vi rimprovera…ci tengo troppo a voi e non mi piace il pensiero di sapervi in convalescenza senza che vi concediate il giusto riposo. I vostri scatti sono fantastici, sempre e noi qui dall’altra parte vi aspettiamo con calma, non preoccupatevi.
Un abbraccio forte a entrambe
Ahahahahah ! Aiuto…Debora, ma come siamo messe ? Credimi ultimamente quel “”machimelofafare”” è un pensiero continuo e ridondante nella mia mente…e vabbè! Mi dispiace per la brocca…bellissimi gli scatti e gustosissimo il tuo smoothie 🙂 Baciotti e buon weekend :*
Siam messe male cara Mary, proprio male….ma alla fine le parole ed il supporto delle amiche come te aiutano a rendere il tutto degno d’essere vissuto e condiviso.
Grazie Tesoro, auguro un felice week end anche a te!!
Si trovatelo e mascheratelo, è lo stesso che si aggira per casa mia, prendetelo vivo!!! Hahahahaa, l’anno scorso una folata di vento fece cadere un pannello di legno pesantissimo su 4 meravigliosi e nuovissimi nonché ovviamente costosissimi bicchieri da martini appena comprati, sto ancora piangendo al ricordo… Uno smoothie me lo berrei volentieri in questa mattinata di mancato ponte che mi vede faticosamente arrancante alla ricerca del fine lavorativo e di un inizio week end che anelo da Lunedì, e poco importa se ieri poi era festa, ho lavorato peggio di un dannato nel girone degli ignavi dantesco…
Lara carissima, non sai quanto mi consoli sapere di non essere l’unica in queste vicende poco edificanti!! E pensare che cerco sempre di essere attenta e precisa e invece finisco con l’essere peggio di Fantozzi alla mitica partita di calcio col megadirettore! Bon, tu comunque se ti dovessi trovare a passare dalle mie parti, fammi un fischio, chè il modo per coccolarti e rifocillarti lo trovo io. Baci Tesoro