Questa strana follia di affezionarsi agli oggetti…
Così ho chiesto: rotolo o fagottini di frolla ripieni di confettura? Un Gambero mi ha risposto rotolo, l’altro mi ha detto fagottini – com’era facilmente immaginabile – ma io con la testa, ero già al pensiero di quel vasetto che sarebbe rimasto presto vuoto.
Perché, fin da subito mi ci ero affezionata: così scuro, preciso, scrigno trasparente di qualcosa di buono. Ci guardavo attraverso specchiando i miei occhi nel colore viola dei gelsi e viaggiavo con la mente, verso la mia Isola cara dove ho imparato a riconoscere il sapore di quei frutti piccoli e polposi.
Perché, quel barattolo di confettura scura era prima ancora di ogni altra cosa, un regalo. Un regalo speciale, ancor più chè giunto a me, insieme a un sorriso radioso, direttamente dalle mani della Bella persona che lo aveva confezionato. Ed io, donna non del mio tempo, fino a qualche mese prima totalmente incapace di gestire una cucina e tutti i suoi barattoli, mai mi sarei figurata di aver l’onore un giorno di cucinare per il Gambero Russo in persona e riceverne in dono un siffatto vasetto.
Ma poi io sono fatta così: mi lego col cuore anche agli oggetti, do loro una connotazione quasi umana e difficilmente me ne separo, riversando nei loro confronti un attaccamento bambinesco e infantile. E quel barattolo di vetro, impreziosito da un’etichetta bianca e caratteri minuti, calligrafici, che ne indicavano contenuto e data, sarebbe rimasto inviolato per molto tempo ancora se non mi fossi convinta a un certo punto che non v’era ringraziamento migliore, che rispondere a quell’omaggio con qualcosa di buono.
Così ho chiesto: rotolo o fagottini di frolla? E visto che le risposte erano state divergenti, per non fare favoritismi, ho scelto una preparazione che a me, donna non del mio tempo e incapace di cucinare, risultasse mai realizzata prima: quella della pasta biscotto per il rotolo. Anche perché viste le temperature estive, il forno doveva restare acceso il minor tempo possibile.
Così è stato che, alla fine, il contenuto di quel vasetto prezioso si è trasformato in qualcosa di goloso e soffice, volato via dalla nostra tavola ancor prima del barattolo di confettura di gelsi, ormai rimasto aperto in attesa di essere consumato.
A quello ci ho pensato io.
Perchè in fondo era il mio regalo speciale ed io, con bambinesco egoismo, sarei stata l’unica a doverne decretare il destino. E siccome ho questa strana follia di affezionarmi agli oggetti, dopo che svariati cucchiani, ricolmi del suo dolcissimo contenuto, erano stati divorati nella frescura della sera in compagnia di un buon libro, il vasetto vuoto con la sua etichetta bianca e i suoi caratteri minuti e calligrafici, si è riempito ben presto di tanti, tantissimi fiori colorati e odorosi. Ed ora se ne sta lì, accanto alle pile un po’ poleverose dei libri, nella mia libreria, a ricordami, tutte le volte che ci passo davanti, del sorriso radioso e della Bella persona che lo aveva confezionato e me lo aveva regalato.
RECIPE
(dosi per un rotolo da 8/10 fette)
3 tuorli
2 albumi
100 g di zucchero di canna chiaro
90 g di farina 00
due cucchiai di succo d’arancia microfiltrato
un cucchiaio ricolmo di miele di acacia
confettura di gelsi (io ho usato quella fatta in casa dalla Laura): circa 4 cucchiai
In una ciotola montate per almeno 5 minuti lo zucchero con i tuorli e il miele, fino a quando il composto non sarà diventato chiaro e avrà triplicato il suo volume. Unite poi con delicatezza il succo d’arancia e mescolate piano. Montate a neve fermissima gli albumi e incorporateli al composto di tuorli e zuchero con una spatola, facendo movimenti lenti dal basso verso l’alto, senza smontarlo. Unite la farina setacciata, poco alla volta, e otterrete un impasto liscio e denso. Rivestire una leccarda con la carta da forno e stendeteci sopra l’impasto dandogli una forma rettangolare. Cercate di distribuire il composto nel modo più omogeneo possibile, aiutandovi con la spatola, facendo si che abbia uno spessore di circa 1 cm in maniera uniforme.
Infornate a 160° preriscaldato in modalità statica per circa 5/8 minuti. Appena la superficie si sarà dorata, tirate fuori l’impasto e poggiatelo con tutta la carta forno su di un canovaccio. L’importante affinchè non si rompa è che non sia cotto troppo e che ancora caldo prenda la forma. Per questo motivo cospargetelo di zucchero semolato quando è ancora caldo e poi rocopritelo con la pellicola. Con l’aiuto di un coltello iniziate a staccarlo dalla carta e ad arrotorarlo lungo se stesso nel verso del lato più corto. Fatto il rotolo, chiudetelo con altra pellicola. Fatelo raffreddare completamente tenendolo in foma in questo modo. Appena freddo riapritelo e farcitelo con la confettura di gelsi, senza esagerare, poi riarrotolate e cospargete di zucchero a velo prima di tagliarlo e servirlo a fette sottili, tipo girelle.
Si accompagna benissimo anche con della panna fresca o del gelato bianco.
Vediamo un po’ se ce la faccio ad essere la prima? Il fatto è che le cose che vorrei dirti sono tante e magari qualcuno più veloce di me un sorpasso può sempre farlo!:-) Ad ogni modo cara la mia signora, il mio sorriso è sempre radioso quando la compagnia merita e soprattutto quando a tavola ci sono piacevoli scoperte… vedi le tue polpette di zucchine!!!:-) Ho messo appunto tutti i consigli del nostro pomeriggio passato insieme! A questo punto per ringraziarti di questo post che è un’ode alla mia persona e che mi conserverò gelosamente come tu fai con gli oggetti, ti dico che nuovi gelsi ti aspettano, nella forma a te più gradita (barattolo ed etichetta) così che tu possa cimentarti anche in quei fagottini che ci incuriosivano tanto!Per il resto, ti dico che ti aspetto!:-)
Confesso che al momento neanch’io trovo le parole giuste…Arriveranno presto, all’ombra di qualche albero o davanti a qualche fiore di campo. Intanto faccio il conto alla rovescia!
Ti abbraccio forte forte