Non se ne può proprio più! Capisco che questo non è il luogo per certe riflessioni, ma credetemi, sono giunta al limite della sopportazione. E se non siete preparati a certi discorsi, vi sconsiglio caldamente di proseguire con la lettura. Non voglio discussioni sterili su questo blog e neanche false ipocrisie…
Ci sono razze più o meno fastidiose che insidiano il nostro popolo, ma quella di cui vi parlerò oggi è la peggiore. Sono qui per dirvi che andrebbe completamente sterminata. Gas-ata. Uccisi tutti: maschi e femmine, giovani e adulti. Schiacciati come insetti. La loro esistenza su questa terra non ha alcuna logica motivazione. Dobbiamo liberarcene.
Ascoltate me. Non se ne può più delle loro continue invasioni. Ci assalgono durante tutti i periodi dell’anno. Non ci danno tregua. Arrivano dall’acqua, sono centinaia, con la loro brutta pellaccia nera. Parlano una lingua incomprensibile e fastidiosissima. Noi li accogliamo, lasciamo entrare i loro maschi, perchè ci sembrano innocui. Poi quando si portano dietro anche le femmine, capiamo che vogliono invadere le nostre case e non può esserci convivenza tra noi e loro.
Il governo non fa nulla. Invece di affrontare i problemi seri di questo paese, si perde in chiacchere ed io credetemi, da quando ci sono loro, non riesco più a dormire sonni tranquilli. Anzi, non riesco proprio più a dormire!
Altro che referendum sulle trivelle, bisognava fare il referendum #sterminiamolezanzare.
Si sono evolute in maniera inquietante. Non seguono più le stagioni, a dicembre come a marzo, sono sempre lì. Hanno imparato a mimetizzarsi, un attimo prima ti ronzavano nell’orecchio, un attimo dopo, accendi la luce e sono sparite, volate via. Arrivano dagli acquitrini del vicino, travalicano le zanzariere e mettono le tende nelle nostre camere da letto. Hanno subito mutazioni genetiche tali da resistere a qualsiasi ddt o costosissima disinfestazione comunale. Sono diventate sadiche: scelgono di pungerti in parti del corpo notoriamente dolorose e ingrattabili, come le dita delle mani, il malleolo, la pianta del piede, il viso.
Non mi dispiace dirlo, sono razzista e fiera di esserlo solo in questo caso: la zanzara è una specie totalmente inutile. Tollero bene qualsiasi altro insetto: ragni, scorpioni, cimici, formiche, api, vespe, calabroni. Ma alla zanzara dico NO. E per consolarmi dell’ennesima notte insonne, mi tuffo qui, dentro questo vasetto coloratissimo di panna cotta…
RECIPE
(dose per 4 porzioni)
300 ml di panna fresca liquida
125 g di yogurt bianco
100 g di frutti di bosco e fragole + quanto basta per decorare
6 g di colla di pesce (tre fogli di gelina)
80 g di zucchero di canna chiaro
1 bacca di vaniglia
menta qualche foglia
per la coulis
80 g di more e mirtilli
1 cucchiaio abbondante di zucchero semolato
il succo filtrato di un limone grande
Con un frullatore ad immersione mixate i frutti di bosco e lo yogurt fino ad ottenere una bella crema liscia. Poi mettete da parte. Immergete i fogli di gelatina nell’acqua fredda per almeno dieci minuti, poi passate a preparare la panna. In un pentolino versate la panna fresca, lo zucchero e i semi di vaniglia. Riscaldate a fuoco lento fino al bollore. Appena ottenuto, aggiungete la colla di pesce strizzandola bene e lasciate cuocere ancora per 3/4 minuti. Togliete dal fuoco e aggiungete la crema di yogurt e frutti di bosco. Mescolate bene il composto, poi versatelo negli stampi scelti (nel mio caso dei vasetti di vetro) e lasciate raffreddare completamente. Riponete in frigo per almeno 5 ore prima di servire.
Quando state per servie la panna cotta preparate la coulis alla seguente maniera.
In un pentolino ponete le more e i mirtilli con lo zucchero, un cucchiaio del succo di limone prelevato dal totale e un cucchiaio di zucchero semolato. Lasciate appassire a fuoco lento fino a quando la frutta non avrà rilasciato la propria acqua e sarà diventata quasi una crema. A quel punto togliete dal fuoco. Ponete un bicchiere sotto un colino, versate il composto di frutta e poco alla volta il succo di limone rimasto. Filtrate facendo in modo di ottenere una coulis densa, ma senza semini o filamenti di frutta.
Decorate i vasetti di panna cotta con una colata di coulis, una fogliolina di menta e qualche frutto di bosco intero. Servite fredda.
Secondo me se le zanzare assaggiassero questo dolce, diventerebbero calme, innocue e soprattutto sazie! 😉 Sono contenta che ci siamo conosciute e parlate, il tuo stile mi piace… come fotografia ma anche scrittura! E la panna cotta, beh, è tra le mie dipendenze preferite… 🙂
Francesca anch’io sono contenta di averti conosciuta e ti ringrazio per le belle parole. Sappi che ricambio tutto. Sono certa che ci incroceremo spesso 😉
Sterminiamo le zanzare. Odio profondo per loro…fino a qualche anno fa non mi pizzicavano e ora invece sono tra i loro piatti preferiti. Mi godo il giardino ora che ancora sono imbambolate…ma tra qualche settimana inizieranno a ronzare anche qua puoi scommetterci : (Fortuna c’è la tua panna cotta a rigenerarci <3
Ps. Le foto sono STREPITOSE
Elisa, beata te che ce le hai ancora imbabolate. Qui sono già in formazione “”lancia in resta e all’attacco miei prodi””!! Tirano fuori il peggio di me. Incredibile.
Ps. Grazie per i complimenti
Ciao sono Laura e anch’io sono vittima delle zanzare, diurne e non, tigri e soprattutto pappataci. L’estate riesco a cenare in giardino solo se circondata dai lumini alla citronella in stile Padre Pio e solo se adeguatamente spruzzata di sandokan in ogni dove, senza dimenticare la piega dietro le ginocchia, uno dei punti preferiti delle bastarde succhiasangue^^Consoliamoci con una delle tue deliziose coppette di panna cotta che è decisamente meglio 🙂 Il colore è super glamour ed invitante e le foto sono da WOW!
Un abbraccio gigante!!
Ahahahah Laura, hai ragione…la piega delle ginocchia!!! Sono delle bastarde, inutili e fastidiose. Ancora non capisco perchè non si siano estinte. Comunque, se tu e Sara passate a prendere il dessert da me, prometto che prima le stermino tutte e poi ci godiamo la serata! Bacetti
concordo e sposo la tua campagna, finalmente una che dice pane al pane senza falsi moralismi! Ti stimo sorella. Ma veniamo alle cosette serie… ma che foto sono queste?
Meravigliose
Ti stimo anch’io sorella! Speriamo solo non ci sia qualcuno che interpreti male la “”sottile”” ironia…Grazie per i complimenti sulle foto (detto inter nos, a me manco me convincevano!!!)
Ahhhhhh rido con mia madre ahhhh che forte che sei beddazza!!!! Foto da lasciare il fiato 😍😍
“Beddazza”” mi riporta indietro nel tempo a mio papà…grazie Marilisa!