Mai dire mai e soprattutto mai dire ormai
(cit. dal web)Pancakes
Io i pancakes li ho sempre mangiati e ogni tanto li ho anche preparati qui a casa per la colazione. Non spessissimo: quando si tratta di fare colazione la mattina sono il tipo del tipo metto su qualcosa di veloce e gustoso; quindi sì alla macchina del caffè che mi fa la schiuma sul latte, sì alla fetta di ciambellone avanzata dalla sera prima, sì al barattolo di vetro sempre prontamente riempito di biscotti, si allo yogurt preferito o alla granola appena comprata. Ma se devo cucinare pure per far colazione, mi passa la voglia, infilo giacchetto e snakers e me ne vado al forno del quartiere dove sicuramente trovo ogni ben di Dio, già pronto ad aspettarmi.
I pancakes, che pure sono una preparazione rapida, non rientrano quindi tra le mie abitudini e se hanno fatto capolino sulla nostra tavola è stato certamente in quelle rare occasioni lente, in cui sono riuscita al alzarmi prima di tutti e mentre aspettavo il risveglio di una casa ancor più pigra di me, riuscivo a preparare qualcosa di diverso. Sono stati così una rarità nel mio quotidiano che solo pochi giorni fa ho scoperto di non averne pubblicato neanche una ricetta qui sul blog. E su, diciamocelo, chi di voi, possessori e posseditrici di blog della blogosfera, chi di voi non ha almeno una ricetta di pancake tra le proprie pagine?
Solo io. Mai dire mai
Ma mai dire mai. Eccone pronta una di ricetta, con tanto di apprezzabili foto a corredo, pronta a pareggiare i conti di anni di manchevolezze e incompletezza in quello che si può dire forse il blog più sprovvisto della storia. Già perchè oltre alla scoperta di non avervi mai parlato di pancake, realizzo solo ora di aver avuto in tutti questi anni un’inconcludente attitudine alla pubblicazione senza una logica o programmazione. Forse solo la stagionalità degli ingredienti usati può essere stato il filo conduttore di questi miei articoli, non certo la scelta consapevole di voler raccontare ricette su uno specifico tema o altro. Non c’è alcun nesso tra una pubblicazione e l’altra: le bevande sono pochissime, i dolci una marea; i primi piatti vanno alla grande, secondi e contorni scarseggiano come nel peggiore dei menù. Di portate con il pesce non se ne vede traccia. Se qualcuno mai dovesse pensare ch’io mangi principalmente e precipuamente solo quello che qui pubblico, si metterebbe le mani nei capelli e probabilmente mi immaginerebbe come una donna di centoottantachili, per via di tutti gli zuccheri e i carboidrati che qui vanno per la maggiore. Ora nessuno si offenda vi prego, chè il bodyshaming sicuramente non è tra le cose di cui sono capace.
Soprattutto mai dire ormai
Ma come ho detto prima, mai dire mai e soprattutto mai dire ormai. Si perchè se è vero che l’era dei blog è ormai agli sgoccioli (anche qui temo di essere rimasta tra le poche superstiti che ancora si ostinano a pubblicare qualcosa, e vi assicuro che ci contiamo sulle dita di una mano) è anche vero che se mi metto in testa una cosa, poi quella sarà. Così come ho deciso che di pancake si sarebbe parlato e fotografato, allo stesso modo intendo impegnarmi nel prossimi giorni a venire e per tutto il tempo in cui ancora continuerò a pubblicare, affinchè tra queste pagine arrivino ricette anche più semplici o banali, arrivino ricette meno instagrammabili di altre e perfino ingredienti che finora hanno sempre latitato.
Affinchè un giorno, quando la blogosfera, sarà solo un ricordo lontano e a consultare queste pagine rimarrò io e me medesima, almeno avrò lasciato a qualcuno un archivio, personale sì, ma almeno completo. Dove ritrovare un po’ di tutto; le ricette del cuore; le ricette rare e quelle di tutti i giorni, le ricette immancabili e quelle della famiglia, le ricette che amo rifare e quelle che non avrei mai detto di saper preparare, alcune ricette regionali, le più famose e quelle che nessuno conosce create ad occhio impilando ingredienti senza l’uso della bilancia. Questo sarà il futuro di questo blog: un pezzo di me attraverso il mio quaderno per le ricette e spero che un giorno, qualcuno dei miei cari o anche voi, che ancora mi state leggendo, vorrete sfogliare per poi assaggiare.
RECIPE
(dosi per circa 10 pezzi)
200 g di farina 00
250 g di latte
2 uova grandi
40 g di zucchero muscovado
30 g di olio di semi
12 g di lievito per dolci
1 pizzico di sale
Per accompagnare
sciroppo d’acero q.b.
lampini freschi
zucchero a velo q.b.
Separate i tuorli dagli albumi e montate a neve ferma quest’ultimi. In una ciotola unite i tuorli, l’olio, il latte e amescolate con cura con una frusta a mano. A parte setacciate la farina, il lievito e mescolare insieme allo zucchero muscovado e al sale. Fatto questo, unite gli ingredienti secchi a quelli liquidi, girate con la frusta a mano pochi secondi e infine incorporate delicatamente gli albumi con una spatola, facendo movimenti lenti dal basso verso l’alto. L’impasto dei pancakes dovrà essere morbido, fluido, corposo e non eccessivamente liquido.
Servitevi di una padella antiaderente (io uso un padellino da 1 uovo), passate del burro con un fazzoletto giusto per ungerla un pochino, ma se molto calda non sarà necessario e iniziate a cuocere a fuoco basso non appena la padellina si sarà scaldata per bene. Aggiungete un mestolo di impasto senza schiacciare. Lasciate cuocere qualche secondo. Appena vedrete comparire le prime bollicine in superficie con una paletta sollevate i pancake e girateli con un colpo unico dall’altro lato. Preparate in questo modo tutti i pancakes fino ad esaurimento dell’impasto. Serviteli quindi impilati, aggiungendo dello sciroppo d’acero, zucchero a velo e lamponi freschi a piacere.
ps. io non credo che i blog si estingueranno, sai?
Solo saremo semplicemente in meno, che poi se ci pensi è quasi una pacchia 😉
(dobbiamo parlarne con le gambe sotto a un tavolo e una carbonara sopra)
Assolutamente sì! Sia alle gambe sotto un tavolo, che al meglio pochi ma buoni! ;-)))
Però, se tu mi metti ‘sto piatto ovale qui (bellissimo tra i bellissimi):
1. io non riesco a stare concentrata e leggere il post, che mi potrebbe pure tornare utile dato che di pancakes strani io sul blog ne avrei a bizzeffe ma fra i “normali” mi manca ancora il mio preferito 😉
2. quando io Cedric verremo da te a imbastirti un bel casino a casa con carbonara e compagnia bella (spalleggiati ne sono certa da tuo marito e i ragazzi), chiudi bene tutto a doppia mandata e anzi, installa prima un ceramic detector da utilizzare all’uscita!
😜
2. ahahahahahahahahahhahahahahahahahaha
1. mi toccherà cara Ross acquistartene uno di questi bellissimi tra i bellissimi (si può fare per il compleanno o anche per in non-compleanno, come vuoi) oppure semplicemente fare uno scambio/prestito temporaneo, visto che anch’io se fossi dalle parti tue verrei a rubarti qualcuno dei piattini da tagliatelle al cioccolato.
3. ceramiche a parte, questi pancakes qui che in effetti sono realizzati nella loro versione basic e super classic, hanno solo la stranezza dello zucchero muscovado al posto di quello semolato e, se ti conosco un pochino bene, so che ti piacerà molto quel sapore dolce ma alternativo che il brown sugar sa conferire. Fossi in te li proverei, com’io vado di zuppa d’avena primaverile oggi.
Io non vedo l’ora cara Deb di continuare ancora a leggere, e leggere, e leggere, e leggere le tue ricette e respirare quest’aria meravigliosa di calma, delicatezza, eleganza, cura ed attenzione. NON SMETTERE ti prego! è ancora troppo presto, ho ancora tanto da imparare e ho ancora voglia di sognare e di credere che non è finito il tempo lento, anzi direi giusto, che ci si può ancora prendere del tempo per stare, osservare, capire, provare a replicare e per fare quello che si può con quello che c’è e che si è in questo momento qui. Io, sicuramente, cercherò di rifare questi meravigliosi e splendidi soli gialli, che sono certa non verranno precisi come i tuoi, ma sapranno di voglia di buono, di amore (soprattutto per me!) e di ”una coccola tutta per me”.
Aspetto altre idee con qualsiasi ingrediente che vorrai tu!
A presto.
Manù.
Ma io non smetto cara Manu, non credo smetterò mai. Perché vedi, sono proprio le persone come te, con il tuo spirito, la tua attenzione, la tua presenza costante, che mi danno il giusto slancio per continuare a “ricettare”, fotografare, divertirsi. Solo vorrei farlo con più cognizione di causa, diciamo così. A volte faccio la
brontolona, manco fossi mia nonna, e mi lamento dei tempi andati, ma in realtà mi va tutto bene così. Perché questo blog è in primis per me stessa e per le mie passioni e poi e tutto tuo, vostro, di chiunque abbia la leggerezza e la curiosità giusta per venirlo a sfogliare! E mai smetterò di ringraziarti e farti sentire quanto apprezzi tutto di te. Bacio bellezza