[…] La strada è solo una riga di matita
Che trucca gli occhi alla pianura.
Coma Cose, Mancarsi.
Anche questo Maggio è volato via. È passato in sordina, uggioso e malinconico come il migliore dei Novembre. La luce tarda della sera ha stonato per tutti questi giorni con l’aria fredda e bagnata di pioggia. Lunghe giornate di luce cariche però di nuvole e freddo mentre il profumo di campi e fieno veniva nascosto da quello dei prati inumiditi. Tutte le promesse d’un tepore estivo sono andate disilluse. Non penso d’esser mai stata metereopatica ma certi squilibri mi hanno sfiancato. Proprio io che ho sempre detestato la Primavera, sono finita a rimpiangerne gli odori e i colori mentre con prepotenza la voglia di uscire, svestirsi, bagnare i piedi a mare e non poterlo fare, mi ha snervato le giornate. Quando sono di cattivo umore per cercare di capovolgere la giornata inizio un lungo, mentale elenco di cose che amo e coi miei stessi pensieri cerco di distrarmi e spingermi ad andare avanti, testando con caparbietà la voglia di voler guardare oltre. Oltre queste giornate di pioggia, oltre i vetri bagnati della mia finestra, oltre l’ennesima domenica trascorsa al chiuso. Così inizio a contare … 1) Il fruscìo delle foglie scosse dal vento tra i rami, in un parco che sia deserto di altri suoni. 2) Il rumore di una mela che si spacca, tagliata a metà e la bocca che già ne assapora il gusto fresco, dolce e sempre lievemente acidulo. 3) La pioggia che cade scrosciante sul tettuccio di cristallo aperto della mia auto e la voglia di ballare come Gene Kelly che mi assale, improvvisa. 4) Etta James che canta At Last. 5) Le serate di luglio a Lavagna, trascorse in spiaggia a mangiare farinata e focaccia di Recco. 6) I filari di cipressi in Toscana, quelli che preludono antichi casali e gente conviviale. 7) Le vecchie biciclette arrugginite e le pedalate distratte, ciondolanti. 8) I progetti sulla casa nuova. 9) Le dita sporche di cioccolata. 10) Il silenzio, la paura di non essere all’altezza e poi mettersi a suonare subito dopo. 11) Il doppio cuscino sul letto, per sfogliare più comodamente un libro, una rivista, le foto che amo. 12) I battiti del cuore che scoppiano in gola. 13) Le peonie che sbocciano. 14) La mia vecchia camera da letto, con le foto e i ritagli di giornale. 15) Me e mia sorella. 16) Me, mia sorella, i miei due fratelli e tutta la mia numerosa famiglia. 17) Le giornate inconcludenti e quei due attimi prima che si chiudano in cui ricevi una notizia bella e inattesa. 18) I piedi scalzi. 19) Le rugosità sfiorate coi polpastrelli. 20) Perdere lo sguardo oltre il finestrino di un treno …
Sedersi qui e scrivere.
21) Il postino che suona. Le mele che arrivano. Tonde, pasciute, perfette. Come le Braeburn di Mela Val Venosta che hanno un sapore fresco ed equilibrato, sono compatte, succose e croccanti al tempo stesso.
Così mentre fuori ha continuato a piovere, Maggio è scivolato via ed io ho infornato questi muffins. Gli ho resi speziati con l’uso dello zenzero, li ho resi leggeri scegliendo solo farine gluten free, li ho resi dolci usando le mele Braenurn. E poi me li sono mangiata per raddrizzare una giornata iniziata storta.
RICETTA
dose per 12 muffins
130 g di farina di riso
130 g di mix farine senza glutine (che contenga fecola di patate)
8 g di lievito per dolci
170 g di zucchero semolato
250 g di yogurt bianco
90 ml di olio extra vergine d’oliva (dal sapore leggero)
3 cucchiaini di zenzero in polvere
40 g di noci sgusciate
2 mele Braeburn Val Venosta
2 uova
zucchero a velo q.b.
1 pizzico di sale
In una ciotola setacciate le farine e il lievito in polvere, poi aggiungete tutti i restanti ingredienti secchi: lo zucchero, il pizzico di sale e lo zenzero in polvere. In un’altra ciotola invece unite gli ingredienti liquidi: lo yougurt, le uova e l’olio d’oliva. Mescolate brevemente quest’ultimi con l’aiuto di una forchetta, fino a quando non saranno amalgamati tra loro, poi uniteli alla ciotola degli ingredienti secchi. Mescolate brevemente, lasciando il composto bello denso. Tagliate al coltello le noci e unitele al composto. Amalgamate bene. Lavate le mele, spaccatele a metà e con l’aiuto di una mandolina ricavate delle fette sottili 2 mm da una mela, dall’altra invece ricavate piccoli cubetti di polpa. Unite la polpa di mela al composto per muffins, amalgamando bene, poi foderate uno stampo da muffins con gli appositi dischetti i carta forno. Versate il composto, avendo cura di non superare l’orlo del dischetto di carta e decorate la superficie con le fette di mela tagliate sottili. Infornate a 160° in modalità statica e forno preriscaldato e lasciate cuocere per circa 20 minuti, fino a doratura dei muffis. Sfornate, fate raffreddare bene su gratella e servite spolverizzando con zucchero a velo.
[…] nel momento in cui ho compreso che la sfida viaggiava proprio sul tema del senza. Preparare dei muffins gluten free è stato semplice. Complici gli amici dei miei figli ai quali il glutine non fa bene ma, […]
Carissima Deb, sono due volte felice che i miei versi ti siano piaciuti, che hai avuto per me parole magiche che credo di non meritare, ma ti ringrazio.
Non sottovalutarti, però, perché anche la tua narrazione è poesia, ricca di sensazioni, di ricordi, di attese, di attimi di grande amore, di momenti di commozione, di descrizioni pittoriche che hanno la forza di un sogno realizzato. POtrei continuare ancora a lungo, se solo ripenso a tutto ciò che, da tempo, leggo sui tuoi post. Sei grande, sei sincera, genuina, appassionata, gentile e sono sicuro che anche tu fai parte di quelle persone che sentono la vita in tutta la loro bellezza e ciò perché anche nel tuo animo vive la gentilezza.
Anche qui la pioggia cade forte e punteggia i vetri delle finestre quando il vento è suo compagno ed amico ed anche io, che non sono metereopatica, inizio un po’ a diventare insofferente di cotanta umidità…che mi impedisce di uscire e stare al sole… Però anche io cerco, chiudendo gli occhi, di trovare cose belle, piccole cose imperscrutabili e magari insignificanti, ma che possono fare la differenza ed allora…
-apro la finestra ed inspiro forte l’aria fresca del mattino
-mi perdo nel guardare le nuvole sospese nel cielo grigio
-immagino di essere in una brughiera Irlandese
-osservo le diverse tonalità del verde dell’erba
-metto gli stivali di gomma per entrare in una pozzanghera
-leggo leggo leggo
-distendo il tappetino e pratico yoga più a lungo
-mi preparo un te con più calma
-inauguro la stagione dei barattoli preparando la prima confettura di fragole
-sgrano fave e piselli
-preparo granola per un’amica speciale
-faccio un video per un regalo alla mia insegnante di danza (e rido per la mia incapacità tecnologica e per come non sono per nulla foto-videogenica)
-sorrido più spesso
-scrivo
-faccio torte morbide alla mia mamma
-mi faccio una maschera al viso…
……..
cerco con tutto quello che posso di aspettare senza essere triste questa primavera in ritardo e un po’ di calore…
Questi tuoi muffins direi che entrano nella mia lista, anche senza le tue mele meravigliose…
<3
grazie Deb.
Manu
metto gli stivali di gomma per entrare in una pozzanghera….sgrano fave e piselli….scrivo
Una lista piena di poesia, di quelle che necessariamente capovolgono l’umore. Già perchè anche tu riesci, nelle piccole cose, a trovare il grande, la bellezza, la schiettezza!
Grazie a te Manu, per questi attimi di condivisione. Bellissimi.
Anche qui da me, oggi, piove e la mia malinconia bussa già alla porta, ma, purtroppo
1) non sono un poeta come lo sei tu, mia cara Debora.
2) non riesco ad ascoltare il fruscio delle foglie.
3)ascolto,però, il ticchettio della pioggia, ma non so ballare come Gene Kelly !
4)LE serate di Luglio a Tropea, le aspetto con ansia.
5) non posso preparare i muffin deliziosi come i tuoi, perché non ho le mele Braeburn!!
6) non parliamo poi delle rughe, sai io ho smesso di guardarle, sono tante!!
7)Non ho molte foto di famiglia, perché non è mai stata bella e numerosa come la tua!!
8) dulcis in fundo non sono un poeta come lo sei tu, mia poetessa, scrivo solo versi.
9) Proprio leggendo te, ho scritto questi versi che, stasera vedranno la luce.
10) Te li invio, in anteprima, spero che ti piacciano e che ti portino serenità in queste tristi giornate di grande pioggia e di cielo grigio e nuvoloso:
Diventate degli artisti, siate poeti,
ci vuole molto coraggio per essere poeti.
Trovate qualcosa di bello nella vita,
anche se è solo per un momento,
qualcosa che vi faccia sentire vivi
e vedrete che tutto andrà bene.
Ricordate che non è vero che
non possiamo fare nulla per gli altri.
Un sorriso può fare la differenza.
Un po’ di gentilezza
può cambiare la giornata.
Le parole giuste
possono cambiare una vita.
Imparate che
non tutto si può sempre dire,
non tutto si può sempre avere,
ma tutto si può sognare
e tutto si può desiderare.
Caro Francesco sono sempre stata convinta che la Poesia (non la mia) e la Gentilezza salveranno il mondo.
Certo, come dici tu…
non tutto si può sempre dire,
non tutto si può sempre avere,
ma tutto si può sognare
e tutto si può desiderare,
e fino a quando avremo persone come te capaci di sentire e scrivere queste cose, la Poesia e la Gentilezza saranno preziose e utili per il nostro pianeta.
Un abbraccio
Deb