Ad un metro da te …
Quanto dista un metro? Cento centimetri? Trentanove virgola trentasette pollici? Un metro è la larghezza di un tavolo, lo spazio di passaggio di un corridoio, un millesimo di chilometro. Abituata da sempre a misurare, dimensionare, prendere le distanze, la rivoluzione che mi è costata di più in questi ultimi giorni è stata il dover capovolgere completamente l’ordine delle grandezze e le priorità ad esse legate. Così che quello che per lungo tempo rimaneva confinato nel campo ristretto e a portata di mano dei cento centimetri è diventato adesso lontano, intoccabile, irraggiungibile. Quanto vale quindi, oggi, un metro? Sono più di quattro passi, percorsi a gambe lunghe, che si alternano in una lunga e ordinata coda davanti al supermercato. Oggi un metro è la distanza di un braccio teso tra me e te, tra me e il resto del mondo.
Il silenzio muto e immobile di questi giorni mi ricorda che ormai tutto è cambiato. Mi risveglio col desiderio pungente di ritrovarmi alla fine del romanzo o in quella parte dei film in cui i titoli di coda chiosano la fine di una storia raccontando che col tempo le cose sono cambiate e tutto, poco alla volta, è tornato alla normalità. Mi risveglio sognando che questo metro, chiamato distanziamento sociale, tornerà a valere nell’ordine delle mie grandezze come la semplice consecuzione di pochi centimetri e niente di più di una riga, tirata a matita, sul foglio bianco.
Ma ancora non è questo il tempo. Così mi sforzo a misurare diversamente e come sempre lo faccio ripartendo dalla cucina.
Anche il tempo, come il metro, ha preso a dilatarsi. Si allunga e contrae in maniera snervante: basta un attimo a rivoluzionare tutto e dopo troppo tempo invece per riequilibrare il tutto. Solo in cucina certe dimensioni continuano a restare immutate: il tempo di cottura di un arrosto, la capienza di una ciotola, il ritmo lungo e lento dell’impastare, l’attesa del raddoppio e quella davanti al forno. La somma non algebrica di certi ingredienti e dosi continua a sfornare solo cose buone, come questi muffins, ricchi di zucchero muscovado e mirtilli d’un viola intenso. Qui, in cucina, ogni cosa è ancora al suo posto. Qui come fuori del resto a quel metro di distanza che ci separa dalla Natura.
Se dovessi cercare una ragionevole e condivisibile impronta della mano che ha portato a tutto questo, credo che vorrei trovarla solo lì fuori, tra gli alberi e i rami che continuano a fiorire, nel susseguirsi indomito delle stagioni, nel blu di un cielo libero da polveri sottili, nel senso improvviso e meraviglioso di quel delfino che è arrivato fino al porto, libero di nuotare, libero di godersi il mare. Forse abbiamo preteso troppo, forse abbiamo distrutto troppo e adesso la natura ci impone la giusta distanza da sè. Ci affossa, ci rinchiude, ci isola, ci costringe a pensare, a soppesare, a rivalutare l’intero ritmo forsennato della nostra esistenza e mentre lo fa salvaguarda se stessa e i suoi animali, ma pure i bambini, che a dispetto di noi contengono in nuce la promessa di una vita nuova.
Ora capisco che sto sbagliando a misurare, le unità sono rimaste le stesse, io invece sono cambiata. Troppo presa e ancorata ai miei vecchi parametri non mi accorgo di quello che ho fra le mani mentre riesco solo a soppesare con acuta certezza la mancanza di tutto quello che resta al di la di me, oltre il metro di distanza. Ma un metro è pur sempre un metro e quando tutto finirà voglio impormi di credere che avremo superato ben altre distanze, visibili e invisibili e lì fuori forse ci aspetterà qualcosa per cui, questo lungo e snervante attendere, ne sarà valsa la pena …
RICETTA
200 g di farina 00
50 g di farina di mandorle
125 g di mirtilli freschi
8 g di lievito per dolci
200 g di zucchero muscovado
250 g di yogurt bianco
2 uova
80 ml di olio di semi
1 limone bio grattugiato
1 presa di sale
Riunite tutti gli ingredienti secchi in una ciotola: la farina 00 setacciata, la farina di mandorle, lo zucchero muscovado, il pizzico di sale e il lievito istantaneo. Mescolate brevemente in modo tale da amalgamare tra loro le polveri. In un’altra ciotola inserite invece tutti gli ingredienti liquidi: le uova, lo yogurt, l’olio di semi e la buccia grattugiata del limone. Sbattete con una frusta fino ad avere un composto fluido e omogeneo, poi versate direttamente negli ingredienti secchi. Con l’aiuto di una spatola di legno date una breve mescolata, il giusto che serve per unire gli ingredienti in modo uniforme. Prendete una placca da muffin da 12, inserite gli appostiti stampini di carta. Unite i mirtilli al composto per muffins, mescolate ancora qualche istante, poi distribuite il composto nello stampo. Infornate in forno preriscaldato a 160° per circa 15 minuti. Fate la prova dello stecchino per verificare la cottura all’interno del muffin: se uscirà qualche briciolina saranno pronti. Sfornate, fate raffreddare e servite.