ARISTA DI MAIALE COTTO CON PRUGNE E CASTAGNE

Tutti dovrebbero avere un segreto, un segreto che ti fa sorridere mentre gli altri parlano del niente

(La_vitruviana, Twitter)Le cose che non sapete di me.

Una bella canzone di qualche anno fa recitava più o meno così: Le cose che abbiamo in comune sono quattromilaottocentocinquanta. Le conto da sempre, da quando mi hai detto “Ma dai, pure tu sei degli anni ’60?” Abbiamo due braccia, due mani, due gambe, due piedi ed un solo cervello … Così ogni volta che ascolto quel brano sorrido tra me e me pensando a quanto in fondo possiamo e riusciamo ad essere tutti uguali. Eppure esiste qualcosa che sia tutto mio, strettamente e unicamente mio, ma soprattutto, in questo mondo dedito alla condivisione di tutta una vita, esiste ancora qualcosa che non sapete di me!?

Se ci ragiono, alla fine credo proprio di si. Alcune di queste cose rimaranno nel mio privato, altre invece potranno essere svelate, in aggiunta al puzzle del mio ritratto che emerge da queste pagine. Proprio queste pagine del blog che sono nate con l’intento di essere il mio “giardino segreto”: l’erba sempre verde e morbida su cui riposare i piedi stanchi della routine e della quotidianità.

Guardo il mondo attreverso due lenti

Ecco ad esempio, non tutti sanno che fin dalla tenera età di 5 anni la mia visione del mondo è sempre stata mitigata dall’uso di due lenti da vista che mi permettono di mettere a fuoco tutte le cose che mi circondano. Senza di esse mi sento persa. Ma non esiste al mondo foto o immagine che mi ritragga con queste stesse lenti indosso.

Forse non tutti sanno che sono una maniaca ossessiva dell’ordine. Peggio di ogni personaggio di Ameliniana memoria trovo il mio più grande godimento dell’ordinare, catalogare, etichettare, sistemare le cose. Ho un armadio pieno di abiti e biancheria organizzati per gradazione di colore in base alla stagione e al tessuto. Nei cassetti della mia cucina ogni ingrediente ha un suo posto ben preciso dotato di barattolo o vasetto con etichetta. Le scatole sono disposte per grandezza e scadenza. Ogni cosa al suo posto e ogni posto ha le sue cose. Il mio gioco preferito? Neanche a dirlo il tretis!

Sono la terza di quattro figli. Vengo quindi da una famiglia numerosa e affollata, giusto a metà tra i miei due fratelli più grandi e mia sorella più piccola. A casa eravamo in sette, quattro ragazzini, una nonna e due genitori. Ho sempre amato le famiglie “imponenti” quelle per cui non basta un solo tavolo da pranzo per riunirsi a Natale. Ed è così che immagino la mia vecchiaia: circondata da nipoti, cugini, fratelli, zii e zie. Avrei voluto avere due figli miei, un maschio e una femmina, ed adottarne un terzo. La vita invece mi ha regalato due maschi e una famiglia di gatti in adozione: Clio, Diesis e Bemolle.

La mia migliore nemica è la persona che stimo di più al mondo.

Carne e vivno

Sono onnivora e non ho mai bevuto un goccio di alcool fino all’età di 35 anni. Ero astemia e mi sentivo male. Oggi invece apprezzo moltissimo un buon bicchiere di vino rosso – o bianco all’occorrenza – e mando giù cocktail superalcolici manco fossi avvezza a frequentare i peggiori bar di Caracas. La carne invece la amo da sempre, alla follia. Cresciuta a suon di cotolette da una nonna che le impanava usando anche pecorino e prezzemolo, mangio la carne con gran piacere e sebbene da queste parti certe preparazioni siano sempre state un po’ latitanti, chi frequenta la mia cucina, sa che un buon spezzatino o un arrosto saporito non si nega mai a nessuno.

Così quando mi hanno chiesto di abbinare un piatto al sapore deciso e vellutato di questo Barbera Fiocco di Vite, non ho avuto dubbi su cosa cucinare. Avevo in casa ancora qualche manciata di castagne, frutto dell’annuale consuetudine di raccoglierle e una conserva di prugne secche. Mi è bastato unirle ad una porzione succulenta di arista di maiale per ottenere un secondo piatto strepitoso, con una cremina dolciastra che conquisterà anche i più scettici. E il Barbera ha fatto il resto!

Il segreto di questa ricetta? Averla assaggiata per la prima volta a casa dell’Elena e averla riadattata, rimaneggiata e rivisitata almeno già un migliaio di volte, cosa che credo, francamente, farete anche voi!

RECIPE

700 gr di arista di maiale

5/6 prugne

20 castagne

1 bicchiere di vino Bianco

1 bicchiere di olio evo

2 cucchiai di succo di limone

2/3 bicchieri di brodo vegetale

1 cipolla medio piccola

due rametti di rosmarino

sale integrale qb

2 foglie di alloro + 2 foglie di alloro per le castagne

La sera prima, tagliate con un coltello a metà le castagne incidendo solo la corteccia sulla pancia. Mettetele in un pentolino colmo d’acqua fredda insieme a due foglie di alloro. Accendete il fuoco e lasciate bollire per circa 40-45 minuti a fuoco medio. Controllando con i rebbi di una forchetta, dovrete toglierle quando saranno morbide, ma non troppo molli. UNa volta pronte, le stendete su un canovacchio pulito e appena tiepide eliminate la buccia e la pellicina. Quindi mettete in una ciotola coperta da pellicola e lasciate riposare fino all’utilizzo. Legate il pezzo di arista con lo spago da cucina, asciugatelo bene tamponando e preparate un’emulsione di olio (2 cucchiai), succo di limone (2 cucchiai), rosmarino ed alloro tritato. Spennellate e massaggiate per bene tutta l’arista, utilizzando tutta l’emilsione  e lascaiate marinare tutta la notte in frigorifero la carne.

Il giorno dopo, riprendete l’arista. Un una casseruola in cui avrete versato un bel giro d’olio extravergine d’oliva, fate rosolare bene lungo tutta la superficie l’arista di maiale in modo da siggillare tutti i lati, poi aggiungete, la cipolla tagliata finemente, le castagne e le prugne secche che avrete preventivamente denocciolato. Sfumate con vino bianco e una spruzzata di pepe nero, abbassate la fiamma, aggiungete l’alloro e il brodo vegetale, un pizzico di sale e lasciate cuocere a coperchio semichiuso per 30 minuti.

Controllate sempre che ci siano sufficiente liquidi sul fondo della carne altrimenti aggiungete altro brodo. Una volta pronta togliete la carne dal tegame e fatela intiepidire prima di tagliarla a fette. Per avere una cremina alle castagne più succosa e liquida, consiglio sempre di usare un frullatore ad immersione e frullare fino ad ottenere la consistenza desiderata. Potete poi rimettere le fette di arista adagiate su di essa e tenerle in caldo fino al momento di servirle accompagnate da un buon bicchiere di Barbera Fiocco di Vite.

 

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